Posso inviare Reiki a distanza a qualcuno senza che lui lo sappia?
Nei video precedenti abbiamo già parlato del permesso, e in questo video voglio approfondire un altro aspetto: è possibile inviare Reiki a distanza a una persona senza che lei lo sappia?
La prima domanda che mi viene da fare è: perché dovrei fare Reiki a una persona senza che lo sappia?
Se sono sicuro che quella persona desideri il mio aiuto, non vedo alcun motivo per non chiederlo.
Quindi, questa situazione si pone solo se abbiamo dubbi sulla disponibilità della persona a ricevere il nostro trattamento.
A questo punto, dobbiamo tornare al discorso che chiedere il permesso è essenziale.
Fare Reiki a una persona che non vuole riceverlo è simile a un'invasione energetica.
Significa, in sostanza, cercare di imporre il nostro volere su qualcun altro, come se sapessimo noi cosa è giusto per lui, e che quella persona non abbia la capacità di capire cosa è migliore per sé stessa.
So che le mie parole possono sembrare estreme, ma è importante rispettare il libero arbitrio. Anche se ci sono persone che potrebbero aver bisogno di aiuto ma si rifiutano di accettarlo, dobbiamo comunque rispettare le loro decisioni.
Non conosciamo sempre i veri motivi che spingono una persona a rifiutare un trattamento Reiki, e spesso nemmeno la persona è consapevole di queste ragioni, che possono essere motivazioni inconsce.
Quindi, è necessario rispettare il libero arbitrio di ciascuno, e questo significa che non possiamo inviare Reiki a qualcuno senza che lo sappia.
L'unica eccezione a questa regola si verifica quando la persona non può rispondere, ad esempio se è incosciente o in stato di non comunicabilità. In questi casi, possiamo chiedere il permesso alla sua anima o al suo sè superiore, e la risposta che emergerà dovrà essere rispettata.
Se non si ha la sensibilità di percepire le risposte dell'anima dell'altra persona, c'è un altro modo di procedere.
Puoi formulare l'intenzione di inviare Reiki, ma con una precisa condizione: che l'energia venga inviata solo se la persona la desidera.
Se la persona non è pronta o non vuole ricevere Reiki, puoi dire che l'energia vada a chi ne ha più bisogno o addirittura a tutto il pianeta, per favorire la guarigione globale.
In un video precedente, ho anche parlato del fatto che, se una persona non vuole ricevere Reiki direttamente, si può fare Reiki alla situazione.
Questo approccio non è una "scappatoia", ma un modo molto rispettoso di agire.
Ad esempio, se desidero che un amico stia bene, già solo nel pensarlo, sto facendo un trattamento energetico positivo, perché i pensieri stessi sono energia.
In questo caso, non impongo nulla, ma lascio alla persona la libertà di scegliere cosa fare.
Al contrario, sarebbe molto diverso se andassi dal mio amico e gli dicessi: "Devi fare così, così e così per stare bene", imponendogli il mio punto di vista.
Questo sarebbe un tentativo di controllare, e non sarebbe rispettoso del suo libero arbitrio.
Ecco perché c'è molta differenza nel trattare direttamente una persona o trattare la situazione.
Trattare la situazione, senza interferire con la volontà della persona, è un modo molto efficace di aiutare gli altri nel pieno rispetto della loro libertà.
-
Fai sbocciare la tua Anima risvegliando il potere che è in te