È giusto fare Reiki a chi non crede nel Reiki?

È giusto fare Reiki a chi non crede nel Reiki?

Nel video precedente abbiamo visto insieme come si può fare Reiki anche a chi non crede nel Reiki.
 Perché?
 Perché il Reiki è comunque un processo naturale, energetico, ed è un processo che non dipende dalla mente della persona.
 O, comunque — come abbiamo visto —in realtà in parte viene influenzato dalla suggestione, ma come qualsiasi altra cosa, perchè l’uomo è sostanzialmente una creatura suggestionabile.

Detto questo, in questo video vogliamo capire se però è giusto fare un trattamento a una persona del genere.
 La risposta è si, si può fare.

Quello che dico io è che si può fare, ma è necessario non forzare le cose.

Quindi, se ci troviamo di fronte a una persona scettica, possiamo farlo se lei è d’accordo, ma non è una cosa buona cercare di forzare.

Questo perché spesso chi fa Reiki vuole aiutare le altre persone.
 Però bisogna rispettare l’intimità della persona che dovrà ricevere il trattamento, perché non tutti sono pronti.
 

Spesso si hanno delle paure e delle superstizioni legate a ciò che non si conosce.

Il Reiki, essendo una tecnica energetica, potrebbe fare molta paura alle persone che però magari non lo ammettono apertamente.
 E in un simile caso, forzare un trattamento può voler dire far crescere la paura nella persona e, nei casi più gravi, addirittura provocare attacchi di ansia e persino attacchi di panico.

Quindi non è mai una cosa buona forzare le persone.
Si può fare Reiki a chi è scettico, ma solo se in qualche modo è aperto a una simile esperienza.

Essere scettici non è un problema. L’importante è essere aperti a provare. C’è una grande differenza tra scetticismo e chiusura totale.

Nel Reiki è importante rispettare il libero arbitrio delle persone.
Infatti, c’è una regola molto importante, cioè chiedere il permesso di poter inviare Reiki alla persona a cui si vuole, appunto, inviare l’energia di guarigione.

Quindi, se ci trovassimo di fronte a una persona che vogliamo aiutare, ma che non ci dà il permesso, come possiamo fare?

Possiamo, ad esempio, utilizzare quella che è la condivisione di esperienze reali.
 Quindi possiamo raccontare quali sono i risultati che abbiamo ottenuto con altre persone — e meglio ancora, far sì che siano quelle persone a parlare, in modo che i dubbi possano venire eliminati e la persona si possa aprire più facilmente a ricevere un trattamento.

Potremmo anche suggerire di provarlo senza impegno, anche solo per rilassarsi.
 Quindi senza uno scopo specifico che potrebbe far paura.

E magari anche rassicurare, da questo punto di vista, dicendo che non ci sono controindicazioni e che non succederà nulla di “strano”.

In questo caso è importante stare attenti a qual è la reazione della persona, perché è fondamentale riuscire a comprendere subito se siamo di fronte a una persona che ha paura o meno.

E nel caso non ci fossero paure, possiamo anche fare delle brevi dimostrazioni, quindi anche solo 5 minuti.

 

Magari sulle mani, sulle spalle, anche solo per farle percepire l’energia, in modo da cominciare a farla familiarizzare e poter quindi poi farla aprire alla bellissima esperienza di ricevere un trattamento di Reiki.

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