Uno dei concetti che spesso vengono travisati quando si parla di Reiki è che si è dei canali energetici.
E’ come se ci formassimo l’immagine di tubi in cui scorre l'energia.
Ma è davvero così?
Il primo problema che nasce quando ci formiamo l’idea di essere dei canali energetici entro cui scorre l’energia è che, dal momento in cui l'energia passa attraverso di me, qualsiasi energia negativa o qualsiasi cosa indesiderata ci sia in me, potrebbe essere trasmessa al mio cliente.
Ci sono persone che hanno paura di passare le proprie malattie agli altri, in base a questo meccanismo.
Ma la cosa non avviene così, perché il discorso è che noi non siamo canali in questo senso.
Il Reiki viene fatto spesso con le proprie mani, quindi si pensa che l’energia universale entra dentro di noi, ci attraversa ed esce dalle nostre mani
Ma, anche in questo caso, non è esattamente così che avvengono le cose.
La verità è la definizione più corretta sarebbe che noi siamo dei tramiti attraverso cui l’energia universale può raggiungere coloro che ne hanno bisogno.
In un video precedente ho detto che l'energia è neutra.
L'energia non solo è neutra, ma l'energia, di per sé, non fa nulla, non ha iniziative proprie.
Essa è neutra, non è buona, non è cattiva, ed è lì a disposizione, come se non sapesse cosa fare.
Esiste, ma ha bisogno di qualcuno che la diriga.
Ed ecco che noi, nel momento in cui facciamo Reiki, dirigiamo l'energia dove vogliamo.
In questo senso siamo dei tramiti, in questo senso siamo dei canali.
Non facciamo altro che prendere dall'universo dell'energia neutra, le diamo uno scopo, le diamo un indirizzo e questa energia, a quel punto, agisce.
Indirizziamo l’energia e, per fare questo, non è necessario che l’energia scorra dentro di noi.
Può succedere che vi siano degli scambi energetici indesiderati, facendo Reiki, ma non tanto perchè l’energia mi attraversa.
Innanzitutto non si tratta mai di qualcosa grave, come può essere il trasmettere una malattia, ma sempre di disturbi momentanei, che spariscono nell’arco della giornata, o al massimo in due giorni.
Quello che avviene è che io influenzo l'energia che sto usando.
Come detto, sono io a dare l’intenzione all’energia.
Se io penso, sto modificando l’energia.
Se sono in preda ad emozioni forti, sto modificando l’energia.
Se faccio un trattamento di Reiki e ho dei pensieri di tristezza, ad esempio, molto probabilmente quella tristezza influenzerà il mio cliente.
Chiaramente questo non succede se mi sorge un pensiero, perchè è normale, la mente ha la tendenza a non smettere mai di pensare.
La cosa avviene se io continuo a prestare attenzione a quei pensieri, se continuo a pensarci per tutto il tempo del trattamento.
Se io sono in preda alle emozioni e non riesco a distaccarmi da tali emozioni, non riesco a concentrarmi sul trattamento, non riesco a non pensarci, allora è meglio che non faccio il trattamento, perchè influenzerò l’energia.
Pensare alla tristezza, o qualsiasi altra emozione, equivale a dare all’energia che sto usando, la qualità dell’emozione che sto provando.
Ecco dunque il senso di essere dei canali di energia, dei tramiti attraverso cui l’energia universale può scorrere e andare dove noi desideriamo, facendo il lavoro che noi le vogliamo far fare.
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